Newsletter 6/2025
NEWSLETTER DELL’OSSERVATORIO DEMENZE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ – n.6/2025
In questo numero della Newsletter proponiamo un approfondimento tematico sulla valutazione neuropsicologica transculturale. Tale attività è uno dei tanti risultati del progetto Immidem, una ricerca finanziata dal Ministero della Salute sul tema della demenza e migranti. La nostra società ha già un profilo multietnico che tenderà in futuro probabilmente ad essere più marcato. Le persone con deterioramento cognitivo provenienti da altre culture, che accedono ai servizi del SSN pubblico, devono essere valutate con strumenti idonei. Va sottolineato, inoltre, che una valutazione neuropsicologica cross-culturale può riguardare anche un sottogruppo della popolazione italiana. Questo significa quindi innovare e rendere l’offerta sanitaria dei nostri servizi di migliore qualità. Sulla stessa scia si collocano i due contributi successivi. Il primo riporta sinteticamente i risultati del progetto INTERCEPTOR finanziato dall’AIFA e dal Ministero della Salute, con l’obiettivo di definire, per un uso clinico, un modello predittivo della conversione da MCI a demenza. Questo può essere uno strumento utile nell’imminenza dell’introduzione nella pratica clinica dei nuovi farmaci. Il secondo riguarda il trial “INFORMA”, una sperimentazione clinica controllata finanziata nell’ambito del Fondo Alzheimer e Demenze 2024-26 che ci proietta verso una possibile terapia digitale per le persone con deterioramento cognitivo lieve. Nel futuro il nostro SSN pubblico dovrà essere in grado di offrire alle persone con problemi cognitivi non solo farmaci dal profilo rischio-beneficio accettabile ma anche trattamenti non farmacologici di tipo tradizionale e provenienti dall’implementazione di nuove tecnologie. La sfida che abbiamo all’orizzonte è notevole e questo implica un cambio di paradigma politico ed organizzativo ma più in generale culturale. Nella rubrica delle evidenze della letteratura, pur peccando nell’autoreferenzialità, riportiamo un nostro articolo appena pubblicato su BMJ Public Health. Il contributo, a firma di tantissimi professionisti che si sono prodigati in questi anni a definire e ad implementare azioni di sanità pubblica sul tema della demenza in Italia, propone una valutazione critica delle nostre policy nazionali rispetto a quanto previsto dall’OMS nel Global Action Plan on the Public Health Response to Dementia, recentemente prorogato al 2030. Questo articolo può essere di esempio anche per gli altri Paesi e ha raccolto commenti positivi non solo dall’OMS ma anche dall’Alzheimer’s Disease International e da Alzheimer Europe. Infine, riportiamo le informazioni su come partecipare a due eventi che si terranno presso l’ISS: la XX edizione del corso di epidemiologia delle demenze e la XVIII edizione del convegno dei CDCD e della gestione integrata della demenza.
(Nicola Vanacore)
1. Approfondimenti tematici – La valutazione neuropsicologica cross-culturale
La maggior parte degli strumenti di screening e valutazione cognitiva attualmente in uso è stata sviluppata in contesti occidentali e risulta spesso inadatta ad applicazioni multiculturali. In risposta a questa criticità, il progetto Immidem ha promosso la validazione in lingua italiana di test neuropsicologici cross-culturali, con l’obiettivo di rafforzare le risorse dei servizi per le demenze, ancora poco attrezzati per fronteggiare la crescente eterogeneità culturale della popolazione.
Uno dei test tradotti e validati è la RUDAS (Rowland Universal Dementia Assessment Scale) che offre una valutazione cognitiva globale al pari del MMSE, ma con item più sensibili a variabili culturali. A questo proposito, uno studio ha confrontato i due strumenti mostrando come la RUDAS sia meno influenzata da fattori quali scolarità e grado di acculturazione, offrendo una valutazione più sensibile e oggettiva.
Nel contesto non specialistico, è invece stato tradotto e validato il BASIC (Brief Assessment of Impaired Cognition) che permette una valutazione più rapida incentrata sulla memoria episodica, sul linguaggio e pone domande sullo stato cognitivo-funzionale rivolte sia al paziente sia al caregiver. Parallelamente, è stato tradotto anche il BASIC-Q, una versione più breve, anch’essa destinata all’impiego nelle cure primarie. Entrambi gli strumenti sono stati progettati in una prospettiva cross-culturale, incorporando compiti con elevata validità discriminativa e solo marginalmente influenzati da aspetti culturali, linguistici e educazionali. Recentemente, la loro accuratezza diagnostica è stata confermata in una popolazione multiculturale afferente a centri specialistici per la valutazione cognitiva e la diagnosi di demenza in sei Paesi europei.
Per una valutazione di secondo livello è presente la Cross-Cultural Neuropsychological Test Battery (CTNB) che incorpora una serie di test influenzati in misura minore da lingua e fattori culturali.
Insieme all’utilizzo di questi test è sempre opportuno sottolineare che nella valutazione neuropsicologica cross-culturale diventa cruciale l’impiego di interpreti o mediatori culturali al fine di garantire una valutazione più equa, valida e inclusiva possibile. Per prendere visione dei test cross-culturali tradotti in italiano, visitare il sito Immidem.
(Francesco Sciancalepore)
2. Progetti e piani strategici – I risultati del progetto Interceptor
Si sono recentemente concluse le analisi dello studio Interceptor, frutto di un progetto iniziato nel 2018, promosso da AIFA e Ministero della Salute. L’evento finale si è tenuto in ISS lo scorso 17 febbraio. Lo studio Interceptor si focalizza sulla popolazione con lieve compromissione cognitiva (Mild Cognitive Impairment, MCI), che può rappresentare uno stadio intermedio verso la demenza. Circa il 30–40% dei soggetti con MCI converte entro 3 anni, una percentuale nettamente superiore rispetto alla popolazione anziana senza MCI. È cruciale disporre di metodi affidabili per individuare precocemente persone con MCI ad elevato rischio di convertire a demenza. Inoltre, l’arrivo dei nuovi farmaci anti-amiloide come gli anticorpi monoclonali, aprono una possibilità di trattamento. Ma questi trattamenti hanno un profilo rischio-beneficio discutibile e sono complessi e costosi, prevedono somministrazioni durante ricoveri in day hospital e controlli radiologici frequenti per monitorare eventuali effetti collaterali, come microemorragie o edema cerebrale. Ciò rende indispensabile una selezione accurata dei pazienti candidabili al trattamento.
L’obiettivo principale dello studio è stato quello di identificare un biomarcatore o un insieme di biomarcatori in grado di predire con la maggiore accuratezza possibile la conversione da MCI a demenza di Alzheimer (AD) in 3 anni di osservazione. I biomarcatori considerati nello studio sono stati i seguenti:
- test neuropsicologici;
- FDG-PET (metabolismo cerebrale del glucosio);
- risonanza magnetica (volume dell’ippocampo);
- biomarcatori liquorali;
- analisi genetiche (ApoE);
- elettroencefalogramma (EEG) (connettività cerebrale).
Attraverso una rete nazionale di centri clinici, lo studio Interceptor ha arruolato 398 partecipanti con MCI. È stata condotta un’attività di armonizzazione delle procedure di raccolta dei dati. Ogni partecipante è stato sottoposto a una valutazione approfondita che includeva, oltre ai biomarcatori indagati, anche dati sociodemografici e clinici. I partecipanti sono stati seguiti per 3 anni con valutazioni neuropsicologiche ripetute ogni 6 mesi.
Dei 351 partecipanti seguiti nel tempo, 85 (22,4%) sono progrediti verso la demenza di Alzheimer in un periodo medio di osservazione di 2,3 anni. Un modello predittivo basato solo su dati clinici e sociodemografici ha raggiunto una capacità predittiva del 72% (misurata tramite c-index), mentre l’integrazione con biomarcatori strumentali ha permesso di superare la soglia dell’80% di accuratezza predittiva, considerata adeguata per programmi di screening e prevenzione di salute pubblica. Lo strumento più importante emerso dal progetto è il nomogramma, che consente di stimare il rischio individuale di progressione verso la demenza a 3 anni. Sono stati proposti tre gruppi di rischio di progressione da MCI a AD: basso, medio e alto rischio. Il nomogramma ha dimostrato di poter essere bene applicato anche nella popolazione con MCI che soddisfa le attuali indicazioni al trattamento con anticorpi monoclonali anti-amiloide (positività all’amiloide e non omozigosi ApoE4). Il 37,9% dei partecipanti con MCI eleggibili al farmaco è stato definito tramite il nomogramma Interceptor ad alto rischio di conversione a demenza di Alzheimer.
Questi risultati alimentano il dibattito in corso tra approcci biologici e clinico-neuropsicologici nella diagnosi precoce della demenza. Il nomogramma di Interceptor rappresenta uno strumento prezioso per prevedere il rischio di progressione verso la demenza, sia per le politiche sanitarie, sia per l’identificazione nella pratica clinica di individui ad alto rischio eleggibili al rimborso dei nuovi farmaci in arrivo.
(Patrizia Lorenzini)
3. Notizie dal Fondo Alzheimer e Demenze 2024-26 – Verso una terapia digitale per persone con Mild Cognitive Impairment e demenza lieve: il trial “Informa”
Il software INFORMA rappresenta uno strumento innovativo di sanità pubblica pensato per offrire stimolazione e training cognitivo personalizzati, da svolgere a casa, destinati a persone con decadimento cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI) e demenza lieve. Basato sul modello della Cognitive Activation Therapy, propone attività cognitive adattive e asincrone che permettono al terapeuta di personalizzare l’intervento e monitorare a distanza i progressi della persona, con l’obiettivo di sostenere le funzioni cognitive e le abilità della vita quotidiana.
Il progetto “INFORMA”, già avviato nell’ambito del precedente Fondo per l’Alzheimer e le Demenze 2021-2023 e finanziato con oltre 1,3 milioni di euro, è stato rinnovato con un finanziamento di oltre 2,5 milioni di euro, dal Ministero della Salute nell’ambito del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze per il triennio 2024–2026. Capofila e proponente del progetto è il Centro Regionale per lo studio e la cura dell'Invecchiamento Cerebrale (CRIC) dell’Azienda Ospedale Università di Padova con il supporto tecnico-scientifico dell’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il progetto prevede l’aggiornamento del software INFORMA in INFORMA 2.0 e la conduzione di uno studio pilota monocentrico che coinvolgerà 20 pazienti per verificarne l’usabilità e valutare preliminarmente gli esiti di sicurezza ed efficacia. Lo studio pilota sarà propedeutico a un trial clinico randomizzato e controllato che si estenderà a 21 Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) distribuiti in 14 regioni italiane. Il trial arruolerà 470 partecipanti con più di 50 anni, con una diagnosi di MCI o demenza lieve. Lo studio, il cui esito sarà la valutazione dell’efficacia e della sicurezza del software, ha l’ambizioso obiettivo di seguire l’iter regolatorio dell’indagine clinica ai fini della marcatura CE come dispositivo medico (DM), in accordo a quanto regolato dal Regolamento (UE) 2017/745 (Medical Device Regulation, MDR). Qualora dovesse soddisfare tutti i requisiti di sicurezza ed efficacia, INFORMA 2.0 rappresenterebbe un DM potenzialmente candidato ad essere una delle prime terapie digitali in Italia per il trattamento della demenza.
I partecipanti arruolati seguiranno un programma della durata complessiva di 20 settimane, che prevede una fase iniziale di valutazione e formazione all’uso del software, un intervento cognitivo da remoto della durata di 8 settimane, una valutazione post-trattamento e una valutazione finale al termine del percorso. L’esito principale sarà rappresentato dalla proporzione di soggetti che risponderanno positivamente al trattamento secondo la scala Montreal Cognitive Assessment (MoCA) dopo 8 e 20 settimane. Saranno inoltre analizzati la riserva cognitiva del partecipante, il carico assistenziale per i caregiver, e gli esiti a 20 settimane in ulteriori scale cognitive, comportamentali e di qualità della vita.
Con i primi risultati attesi entro luglio 2027, il progetto INFORMA si candida a essere il più ampio trial mai condotto in Italia per sperimentare uno strumento di teleriabilitazione cognitiva nelle fasi iniziali della demenza.
(Alice Paggetti)
4. News dalla letteratura scientifica – Pubblicato l’articolo sul Fondo per l’Alzheimer e le demenze 2021-2023
Nel mese di agosto è stato pubblicato sulla rivista BMJ Public Health un contributo scientifico che sintetizza tutte le attività realizzate nell’ambito del Fondo per l’Alzheimer e le demenze nel triennio 2021–2023. Il Fondo, finanziato dal Ministero della Salute con 15 milioni di euro, ha destinato 14,1 milioni alle Regioni e Province autonome per sviluppare progetti di sanità pubblica sulla demenza secondo specifiche linee strategiche, e 900.000 euro alle attività di coordinamento e monitoraggio dell’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità (OssDem-ISS).
L’articolo, firmato principalmente dal gruppo OssDem-ISS, include tra i coautori anche economisti dell’Università di Roma “Tor Vergata”, rappresentanti del Ministero della Salute, del Tavolo Nazionale permanente per le demenze, del gruppo di lavoro FONDEM e del gruppo impegnato nello sviluppo della Linea Guida Nazionale “Diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment”.
Il lavoro è stato strutturato con l’obiettivo di descrivere le attività svolte all’interno del Fondo, allineandole alle sette aree di azione raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel Global Action Plan on the Public Health Response to Dementia 2017–2030 (GAP):
- Demenza come priorità di sanità pubblica;
- Consapevolezza e inclusione sociale;
- Riduzione del rischio di demenza;
- Diagnosi, trattamento, cura e supporto;
- Supporto ai caregiver;
- Sistemi informativi per la demenza;
- Ricerca e innovazione.
Per ciascuna area sono state descritte una o più iniziative, con un’analisi puntuale dei risultati conseguiti e degli attori coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi.
Alcuni risultati di rilievo
Il Fondo ha rappresentato un’importante occasione per avviare l’aggiornamento del Piano Nazionale Demenze, fermo al 2014, e per avviare la discussione su nuovi documenti di indirizzo nazionale su temi strategici come la demenza a esordio giovanile e la demenza nelle popolazioni migranti. È stata redatta e pubblicata sul Sistema Nazionale Linee Guida la prima Linea Guida Nazionale su diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment, elaborata secondo la metodologia GRADE e frutto di oltre due anni di lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti.
Tra i traguardi raggiunti figurano anche:
- un’analisi nazionale e regionale delle politiche di prevenzione primaria della demenza, basata su sistemi di sorveglianza come PASSI e PASSI d’Argento;
- tre survey nazionali sull’organizzazione dei nodi assistenziali della rete per la demenza, con individuazione di punti di forza e criticità, utili per la futura riorganizzazione dei servizi;
- un’indagine su oltre 2.300 caregiver di persone con demenza, che ha permesso di approfondire le condizioni socioeconomiche delle famiglie e le differenze territoriali nell’accesso a diagnosi, cure e servizi socio-assistenziali.
Questi sono solo alcuni esempi delle attività descritte nell’articolo, che intende valorizzare – in un’ottica sia nazionale che internazionale – lo sforzo di sanità pubblica che l’Italia sta conducendo per affrontare in modo strutturato e coordinato la sfida della demenza.
Buona lettura!
(Antonio Ancidoni)
5.Corsi/convegni e aggiornamenti dai siti web Immidem e Osservatorio Demenze
Vi ricordiamo che sono aperte le iscrizioni al XX Corso “Epidemiologia clinica delle demenze” che si terrà a Roma dal 20 al 24 ottobre 2025. L’iscrizione al corso può essere inviata tramite procedura on-line disponibile a questo link entro il 22 settembre 2025.
Inoltre, vi informiamo che la scadenza della call for abstract per il XVIII Convegno “I Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze e la gestione integrata della demenza” che si terrà a Roma il 27 e il 28 novembre 2025, è stata prorogata. Gli abstract possono essere inviati online entro il 28 settembre 2025 tramite il link dedicato.