Newsletter 3/2025
NEWSLETTER DELL’OSSERVATORIO DEMENZE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ – n.3/2025
In questo terzo numero della Newsletter viene presentata la discussione in corso nel nostro Paese sulla modifica dell’art.5 della Legge Gelli-Bianco con notevoli implicazioni nel perseguire l’appropriatezza diagnostica e terapeutica. Il secondo contributo riguarda la presentazione di un protocollo di uno studio in corso nella città di Vigevano dove la regione Lombardia ha deciso di aprire un distaccamento del CDCD dell’IRCSS Mondino di Pavia. Nella rubrica sull’aggiornamento dei lavori del Fondo per l’Alzheimer e Demenze 2024-2026 si descrivono i cinque documenti che complessivamente miglioreranno l’impianto regolatorio e di riferimento clinico-assistenziale per promuovere ed attuare politiche di sanità pubblica nel tema della demenza. Dalla letteratura scientifica viene segnalata una revisione sistematica sulla descrizione degli studi longitudinali inerenti la traiettoria delle persone con MCI. Tema di grandissima attualità in considerazione dell’imminente commercializzazione in Italia dei nuovi farmaci. Comprendere il profilo delle persone con elevata probabilità di conversione a demenza rappresenta una sfida per la ricerca clinica con implicazioni rilevanti nella pratica clinica corrente e nella conseguente organizzazione dei servizi. Infine si sottolinea l’utilità della mappa online dei servizi dedicati alla demenza presente sul sito dell’Osservatorio Demenze dell’ISS. Si tratta un vero servizio pubblico dove sono a disposizione di tutti informazioni sull’accesso ai 2830 servizi censiti della filiera delle strutture dedicate alla diagnosi e presa in carico delle persone con demenza consultabili per profilo di struttura, regione e provincia. Non esiste un’esperienza analoga, a nostra conoscenza, in altri Paesi.
(Nicola Vanacore)
1. Approfondimenti tematici - Linee Guida e documenti di buone pratiche cliniche-assistenziali: una differenza sostanziale nella prospettiva di sanità pubblica.
Le linee guida (LG) rappresentano un importante strumento per promuovere l’appropriatezza diagnostica e terapeutica dei professionisti sanitari all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il costrutto di LG è presente nel Piano Sanitario Nazionale (PSN) 1998-2000 e viene successivamente ripreso nei PSN 2006-2008 e 2011-2013, con un importante connessione con i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA). LG e PDTA sono, quindi, sinergicamente documenti culturali ed organizzativi per perseguire il tema dell’appropriatezza. Con la Legge Gelli-Bianco dell’8 marzo 2017, le LG vengono collocate in un contesto che riguarda la responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie e la sicurezza delle cure con la finalità di riordinare la materia della responsabilità dei professionisti sanitari in ambito sia penale sia civile, e introdurre obblighi assicurativi per strutture sanitarie e professionisti. In particolare, l’art.5 della legge Gelli-Bianco stabilisce che gli esercenti le professioni sanitarie si attengono, salvo le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni delle LG e in mancanza di queste alle raccomandazioni incluse nei documenti delle buone pratiche clinico-assistenziali.
Nella relazione finale della Commissione nazionale sulla colpa medica, istituita dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stata presentata una proposta di modifica dell’art. 5 della legge Gelli Bianco. La proposta recita che “in mancanza delle suddette raccomandazioni (riferite alle LG), gli esercenti le professioni sanitarie si attengono alle buone pratiche clinico-assistenziali nonché ad altre scelte diagnostiche e terapeutiche adeguate alla specificità del caso concreto”. Si rileva, quindi, un cambiamento rilevante sul riferimento al caso concreto. Successivamente è iniziato nel Paese un dibattito per modificare ulteriormente l’art.5 mettendo sullo stesso piano le raccomandazioni delle LG, quelle inserite nei documenti delle buone pratiche clinico-assistenziali ed il caso concreto.
È importante capire quindi come verrà modificato l’art. 5 della Legge Gelli-Bianco. Bisogna rilevare che i manuali metodologici per poter redigere i due documenti disponibili sul sito del Sistema Nazionale delle Linee Guida dell’ISS sono profondamente diversi tra loro. Appare urgente stimolare una maggiore discussione su questo tema, sia nella comunità scientifica sia tra i decisori della sanità pubblica. Sta inequivocabilmente emergendo sullo sfondo la necessità di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze della medicina difensiva e la necessità di promuovere il costrutto dell’appropriatezza.
(Nicola Vanacore)
2. Progetti e piani strategici – Nuovo CDCD a Vigevano: diagnosi precoce e supporto integrato per i disturbi cognitivi
È stato avviato nella provincia di Pavia un nuovo progetto per migliorare l’identificazione precoce di disturbi cognitivi attraverso strategie di case-findingefficaci e di potenziare i percorsi di presa in carico, supportando anche le famiglie. L’iniziativa si articola su due assi principali:
- l’apertura di un nuovo Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) Lomellina della Fondazione Mondino presso la città di Vigevano (PV);
- il progetto “Ricor-Dare: rete territoriale integrata demenze” finanziato dal bando Cariplo “Welfare in Aging” (capofila del progetto Fondazione Mondino; partners Consorzio di cooperative sociali Domicare e ASP Pavia).
All’interno di questo quadro, prende forma il progetto C-FiND (Case-Finding for Neurocognitive Disorders in Pavia), con l’obiettivo primario quello di misurare gli effetti della strategia di case-finding per il rilevamento tempestivo della demenza nei suoi stati prodromici o iniziali. L’intervento è rivolto a individui che riportano difficoltà cognitive in assenza di una diagnosi.
La strategia di case-finding sarà implementata in tre contesti differenti:
- Studio dei Medici di Medicina Generale (MMG), formati sui fattori di rischio della demenza e sugli strumenti utili a identificare le persone che necessitano di un approfondimento diagnostico;
- Sportello informativo della Centrale Operativa Demenze (COD), servizio gratuito per il cittadino finanziato all’interno del progetto Cariplo, che fornisce accesso ad una valutazione neuropsicologica di I livello;
- Open days, finanziati dal progetto Cariplo, durante i quali si forniscono valutazioni neuropsicologiche di I livello.
Gli individui con sospetto declino cognitivo saranno indirizzati ad un CDCD per un approfondimento diagnostico.
Gli obiettivi secondari del progetto sono quelli di valutare l’impatto sociale, assistenziale e di prevenzione delle attività e servizi erogati nell’ambito dei due finanziamenti.
Nello specifico, gli obiettivi secondari sono quelli di:
- Esplorare l’esperienza di pazienti e familiari che afferiscono al CDCD Lomellina;
- Valutare l’impatto del percorso diagnostico-assistenziale per i caregiver;
- Valutare l’impatto del nuovo CDCD Mondino Lomellina confrontando i dati alla fine del periodo di sperimentazione con i dati dei CDCD Mondino Pavia e della Lombardia;
- Valutare l’impatto della COD come punto di raccolta dei bisogni per le persone con demenza, caregiver e professionisti sanitari e sociosanitari;
- Valutare l’impatto delle attività di informazione e sensibilizzazione sul tema demenza;
- Valutare l’impatto e l’efficacia delle attività di formazione rivolte ai professionisti sanitari e sociosanitari.
Questo progetto fornirà dati concreti sulla fattibilità e l’efficacia di strategie strutturate di case-finding nei contesti sanitari e comunitari. I risultati orienteranno le politiche sanitarie verso una presa in carico sempre più efficace, tempestiva e centrata sui bisogni delle persone con demenza o MCI e dei loro familiari.
(Elisa Fabrizi)
3. Notizie dal Fondo Alzheimer e Demenze 2024-26 – Aggiornamento dal Tavolo Nazionale permanente sulle demenze
Tra gli obiettivi del Fondo Alzheimer e Demenze 2024-2026 è inclusa la produzione di una serie di documenti dal notevole valore strategico per il tema dell’appropriatezza e dell’organizzazione dei servizi. In particolare, a seguito delle attività svolte per il Fondo Alzheimer e Demenze 2021-2023, il Tavolo Nazionale permanente sulle demenze ha deciso di promuovere la produzione di quattro documenti di indirizzo, relativi a tre tematiche cruciali per un approccio di sanità pubblica sul tema della demenza:
- Recepimento delle raccomandazioni sui trattamenti farmacologici della LG "Diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment" nel contesto regolatorio del farmaco;
- Recepimento delle raccomandazioni sui trattamenti non farmacologici della LG "Diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment" nel contesto dei LEA (le evidenze scientifiche sugli interventi psicosociali devono essere integrate nelle prestazioni);
- Linee di indirizzo sulla definizione dei servizi dedicati alle demenze, quali i CDCD, le RSA e i CD. Le survey condotte hanno documentato una notevole eterogeneità nell’organizzazione delle strutture, nella tipologia del personale e nell’offerta dei servizi tale da richiedere un intervento di governance delle autorità sociosanitarie;
- Definizione di un percorso istituzionale per la creazione di un sistema informativo nazionale delle demenze, che consenta da un lato una lettura dei flussi sanitari correnti secondo algoritmi validati sul tema della demenza e definisca dall’altro la base normativa per costruire un sistema informativo nazionale sul tema delle demenze.
Oltre a questi quattro nuovi documenti va considerata la necessità di aggiornare il documento “Raccomandazioni per la governance e la clinica nel settore delle demenze. La comunicazione della diagnosi di demenza e la valutazione delle capacità. Le figure giuridiche e le disposizioni anticipate di trattamento nelle persone con demenza”.
In questi mesi sono stati definiti i sottogruppi dei componenti del Tavolo che si occuperanno della redazione della prima bozza dei suddetti documenti. Inoltre, è prevista la consultazione di esperti esterni al Tavolo sulle singole tematiche. L’auspicio è quello di fornire un impianto normativo che consenta di armonizzare da un lato le raccomandazioni della LG alla pratica clinica corrente e dall’altro di fornire ai decisori pubblici e ai professionisti sanitari elementi conoscitivi per programmare al meglio l’organizzazione dei servizi e migliorare l’appropriatezza diagnostica e terapeutica a beneficio delle persone con demenza e dei loro familiari.
(Nicola Vanacore)
4. News dalla letteratura scientifica – Mild Cognitive Impairment: comprendere il rischio per intervenire meglio
Cosa succede dopo una diagnosi di Mild Cognitive Impairment (MCI)? Quante persone sviluppano una demenza, e quante invece rimangono stabili o migliorano?
A questa domanda ha risposto una revisione sistematica con metanalisi pubblicata su Alzheimer’s & Dementia, che ha analizzato i dati di oltre 33.000 persone con MCI seguite per periodi variabili tra 1 e 10 anni. I risultati offrono una fotografia chiara, utile non solo per la clinica, ma anche per politiche di salute pubblica più mirate.
I numeri del rischio: non tutto è scritto
Secondo lo studio, circa 1 persona su 3 con MCI sviluppa demenza entro 5 anni. Il rischio maggiore si osserva nei primi due anni dalla diagnosi, con un progressivo rallentamento nel tempo. Ma c’è anche un dato che sorprende: oltre 1 persona su 4 rimane stabile o migliora, soprattutto nei setting di popolazione.
Questi dati ricordano che MCI non significa diagnosi certa di demenza. Si tratta di una condizione eterogenea, che richiede valutazioni accurate, comunicazione chiara e un approccio personalizzato.
Perché conta anche per la sanità pubblica
L’MCI rappresenta un’opportunità per intervenire precocemente con misure di prevenzione, supporto e monitoraggio. Ma oggi, in molti Paesi, resta sotto-identificato o non adeguatamente seguito.
Per questo, gli autori dello studio raccomandano:
- di migliorare l’accesso a percorsi diagnostici specifici;
- di investire in programmi di follow-up strutturato;
- di includere la valutazione del rischio MCI nei piani di prevenzione della demenza.
Queste indicazioni si allineano alle strategie promosse anche dall’OMS nel suo Piano Globale sulla demenza: identificare precocemente, accompagnare nel tempo, costruire sistemi capaci di rispondere con continuità.
Una lettura per tutti
Questo studio aiuta a sfatare miti e a fondare le decisioni cliniche e politiche su evidenze solide. Per le persone con MCI, è un invito alla speranza informata. Per i caregiver, uno strumento per comprendere meglio l’evoluzione possibile. Per chi si occupa di sanità pubblica, un punto fermo su cui costruire politiche più eque, efficaci e tempestive.
Perché capire il rischio non significa solo prevedere, ma soprattutto agire meglio.
(Simone Salemme)
5. Corsi/ convegni e aggiornamenti dai siti web Immidem e Osservatorio Demenze - Una mappa per orientarsi nella rete italiana dei servizi per la demenza
In un Paese che invecchia rapidamente e in cui i disturbi neurocognitivi sono in costante aumento, disporre di strumenti chiari e aggiornati per orientarsi tra i servizi disponibili rappresenta un supporto fondamentale per famiglie, operatori sanitari e decisori. In questa direzione si inserisce la Mappa dei servizi per le demenze, disponibile sul sito dell’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità.
La mappa è uno strumento interattivo, pubblico e geolocalizzato che consente di individuare in modo semplice e intuitivo le strutture dedicate alla diagnosi, assistenza e cura delle persone con demenza presenti su tutto il territorio nazionale. Le strutture sono suddivise in tre categorie principali:
- Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD): offrono servizi specialistici di valutazione e presa in carico;
- Centri Diurni (CD): strutture semiresidenziali che forniscono assistenza diurna e attività riabilitative;
- Strutture Residenziali (RSA): dedicate a pazienti con bisogni assistenziali continuativi.
L’utente può selezionare la tipologia di servizio, la regione o la provincia di interesse, oppure inserire direttamente il nome di una località. Ogni punto sulla mappa corrisponde a una struttura e rimanda a una scheda informativa dettagliata, con indirizzo, tipologia, eventuali sedi distaccate e, in molti casi, informazioni aggiornate sugli orari di apertura, modalità di accesso e telefono della struttura.
La mappa nasce dai dati raccolti attraverso le indagini nazionali condotte dall’ISS nell’ambito del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, con l’obiettivo di fornire un quadro realistico e trasparente dell’offerta sanitaria pubblica e convenzionata. I numeri attuali parlano di 532 CDCD principali (più 163 sedi distaccate), 458 Centri Diurni e 1677 Strutture Residenziali.
Non si tratta solo di uno strumento informativo: la mappa rappresenta anche un osservatorio dinamico, utile per la programmazione sanitaria, la ricerca epidemiologica e la valutazione dell’equità di accesso ai servizi. In un contesto ancora segnato da frammentazione e disomogeneità territoriale, questa piattaforma contribuisce a rendere più visibili e accessibili le risorse disponibili, promuovendo una presa in carico tempestiva e appropriata delle persone con demenza e dei loro caregiver.
(Ilaria Bacigalupo)
Vi ricordiamo che è aperta la call for abstract per il XVIII Convegno “I Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze e la gestione integrata della demenza” che si terrà nei giorni 27 e 28 novembre 2025 a Roma. Gli abstract possono essere inviati tramite procedura on-line disponibile a questo link entro il 9 settembre 2025.