Che cos'è la demenza?

Che cos'è la demenza?

Per comprendere a fondo che cos’è la demenza e come gestirla, è importante partire dalla sua definizione.

Chiamiamo demenza quella condizione in cui la memoria, il ragionamento, il comportamento e le abilità sociali sono compromesse a tal punto da interferire, in chi ne è affetto, nel normale svolgersi della vita di tutti i giorni.

La demenza non è una singola malattia, ma piuttosto una condizione clinica caratterizzata da un insieme di segni e sintomi che si presentano in corso di diverse malattie come la demenza di Alzheimer, che è la più frequente e conosciuta. Per questo, è più corretto parlare di demenze al plurale: in questo modo si racchiudono tutte le diverse forme di difficoltà della memoria, del ragionamento, delle capacità sociali, ecc.

Le demenze non fanno parte del normale invecchiamento della persona, ma sono l’effetto di specifiche malattie, spesso anche molto differenti tra loro, la cui comparsa è più probabile con l’avanzare dell’età.

 

Le diverse forme di demenza

Esistono diverse forme di demenza, che si distinguono in base alla progressione della malattia.

Le demenze possono essere di tipo reversibile e irreversibile:

Le forme reversibili sono molto poche e riguardano i deficit causati da altri organi o apparati del nostro corpo malati. La demenza, in questo caso, è secondaria e, una volta curato il problema, anche questo disturbo può regredire o scomparire. 

La maggior parte delle demenze è di tipo irreversibile e possono essere distinte in forme primarie e secondarie. Le forme primarie sono di tipo degenerativo e includono la demenza di Alzheimer, quella Fronto-Temporale e quella a Corpi di Lewy. Fra le forme secondarie la più frequente è quella Vascolare.  

 

Nonostante queste differenze, ci sono delle caratteristiche comuni nelle diverse forme che ci aiutano a capire che cos’è la demenza e come riconoscerla:

  • la progressione: a partire dalla loro iniziale comparsa, i segni e i sintomi andranno col tempo ad aumentare e ad aggravarsi  
  • la cronicità: al momento, non è possibile “guarire” dalle demenze; una volta comparsi i primi sintomi, esse accompagnano la persona per il resto della vita. Ad oggi per la Demenza di Alzheimer e per le altre demenze primarie di origine neurodegenerativa non sono disponibili terapie farmacologiche che possano modificare il decorso della malattia ma soltanto farmaci sintomatici, cioè terapie che controllano i segni e i sintomi.

 

Le demenze nel mondo: i dati

Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 (redatto da Alzheimer’s Disease International) rileva che ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa la demenza: questo vuol dire che ci sono nel mondo 46,8 milioni di persone con demenza, numero che sarà triplicato nel 2050. I costi economici e sociali legati a queste problematiche hanno raggiunto nel 2018 i 1000 miliardi di dollari. 

Anche l’ultimo rapporto dei paesi OCSE rivela che la prevalenza della demenza dovrebbe raddoppiare entro il 2050, per cui a livello mondiale si raggiungerebbero i 152 milioni di persone. 

Negli ultimi anni molti paesi dell'OCSE hanno iniziato a concentrare i propri sforzi su come migliorare la qualità dell'assistenza per le persone con demenza. Tuttavia, nonostante i progressi, si registrano ancora lacune significative nell'accesso e nella qualità dei servizi.

Anche i tassi di diagnosi sono bassi: meno del 40% dei paesi OCSE sono in grado di stimarli a livello nazionale e solo due paesi (Regno Unito e Danimarca) hanno fissato obiettivi specifici per migliorarli. 

In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050). I costi ammontano a 37.6 miliardi di euro, tutto ciò senza tenere conto dei circa tre milioni di familiari che ruotano intorno al milione di persone stimate, e che incidono in misura considerevole sullo scenario globale del peso socio-sanitario e dei costi. Per maggiori informazioni, leggere la sezione Epidemiologia alla pagina "Definizione di Demenza e Disturbo Neurocognitivo".

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