Demenze

Che cos'è Demenza Vascolare (VaD)?

La Demenza Vascolare è la seconda causa più comune di demenza (20% - 30% di tutti i casi) e il termine viene impiegato per definire tutte la forma di demenza dovuta a danni vascolari (ischemici o emorragici) del cervello. 

A differenza delle altre forme, come per esempio la demenza di Alzheimer, questa rientra nelle cosiddette demenze secondarie, dovute cioè a cause note rappresentate da altre malattie.

Molti fattori di rischio per la VaD sono noti e modificabili: diabete, ipertensione, colesterolo alto e tabagismo sono tutti fattori che provocano alterazione nella circolazione cerebrale e ictus, evidenziabili agli esami TC o RM dell’encefalo. Tra i fattori non modificabili di demenza rientrano invece l’età avanzata, il sesso maschile e una storia familiare di ictus.   

Le alterazioni cognitive nella demenza vascolare sono molto variabili, perché dipendono da quali aree cerebrali sono interessate dalla patologia vascolare. Possono essere presenti danni alla memoria, al linguaggio, e soprattutto alle funzioni esecutive; i disturbi della sfera affettiva e comportamentale sono frequenti, e sovrapponibili a quelli neuropsichiatrici presenti nell’AD. Depressione e apatia sono in particolare molto evidenti.   

I principali sintomi possono comprendere: 

  • Rallentamento del pensiero: più tempo per elaborare le informazioni, seguire le istruzioni o pianificare il futuro. 
  • Difficoltà a trovare le parole giuste o a seguire le conversazioni. 
  • Cambiamenti di personalità: le persone possono diventare depresse, poco motivate e perdere interesse per ciò che accade intorno a loro, o più emotive. 
  • Difficoltà o instabilità nel camminare.

Come le altre forme di demenza i sintomi peggiorano nel tempo e nelle fasi più avanzate della malattia interessano la maggior parte degli aspetti della vita quotidiana: il paziente va aiutato per mangiare, vestirsi, lavarsi e andare in bagno. 

La gestione della demenza vascolare deve essere focalizzata sulla gestione di più malattie, garantendo il controllo dei fattori di rischio e assicurando un adeguato supporto psicosociale per ottimizzare la qualità di vita dei pazienti e di chi li assiste. 

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