Demenze

La Demenza di Alzheimer (AD)

La Demenza di Alzheimer è una demenza degenerativa primaria: degenerativa perché le cellule cerebrali più nobili - i neuroni - muoiono, interrompendo la produzione e la distribuzione di alcune sostanze chimiche – i neurotrasmettitori – che trasportano i messaggi all’interno del cervello. Primaria perché non è causata da un'altra malattia ma costituisce una patologia primitivamente nel cervello

È la causa più comune di demenza degenerativa in tutto il mondo, anche nei Paesi in via di sviluppo, rappresentando circa il 50%-75% di tutti i casi di demenza. Si manifesta, gradualmente, di solito dopo i 60 anni di età, ma nelle forme giovanili può iniziare anche a 40 anni. Il tasso di insorgenza della malattia aumenta con l'età: molto raramente tra i 40 e i 50 anni, maggiore tra i 60 e i 65 anni e molto frequente oltre gli 80 anni. 

L'AD ha un decorso che peggiora lentamente nel tempo, e una sopravvivenza di circa 8-14 anni dall'esordio: inizia tipicamente con un disturbo della memoria, che con il tempo coinvolge attenzione, linguaggio e astrazione, fino alla completa dipendenza da altre persone. Non ci sono importanti fluttuazioni nelle condizioni del paziente, ad eccezione di improvvisi peggioramenti dovuti a una malattia concomitante da cui il paziente si riprende lentamente.  

Quali sono i segnali della malattia?

I primi disturbi, lenti a comparire, sono quelli comuni della vecchiaia ma più frequenti e invalidanti: 

  • Dimenticare regolarmente eventi recenti, nomi e volti. 
  • Ripetere più volte la stessa domanda o comportamenti. 
  • Perdere gli oggetti, che vengono spostati o messi in posti inusuali   
  • Confusione: non essere sicuri della data o dell'ora. 
  • Disorientamento: non sapere dove trovarsi o perdersi, soprattutto in luoghi sconosciuti. 
  • Difficoltà a trovare le parole giuste quando si parla. 
  • Umore e comportamento: depressione, ansia e irritabilità, perdita della motivazione e degli   interessi.   

Con il progredire della malattia i sintomi peggiorano:  

  • Diventa difficile ricordare, pensare e prendere decisioni.     
  • Diventa più difficile seguire le conversazioni e capire le persone.     
  • Difficoltà a riconoscere oggetti comuni o volti familiari.      
  • Si riducono le capacità quotidiane: usare il telecomando, il telefono o preparare un caffè.  
  • Cambiamenti nel ritmo del sonno, ad esempio frequenti risvegli durante la notte. 
  • Problemi a camminare, instabilità, difficoltà a deglutire il cibo.   
  • Allucinazioni, in cui si vedono o sentono cose inesistenti, e deliri.

Ad oggi non esiste un modo per diagnosticare la Demenza di Alzheimer in vita con una precisione del 100% (la diagnosi, infatti, si definisce “probabile” o “possibile”). Il medico esprimerà il giudizio migliore in base alle informazioni raccolte da una serie di valutazioni ed esami, che comprendono un’accurata raccolta delle informazioni cliniche. 

È necessario che sia effettuata una valutazione dello stato cognitivo con test che indagano memoria, linguaggio, capacità di giudizio, abilità nella vita quotidiana e nel risolvere problemi. 

Vengono richiesti inoltre esami del sangue, una TC o una RMN dell’encefalo per escludere altre patologie, talvolta un EEG per escludere altre cause e Successivamente lo specialista può decidere di effettuare altri esami più approfonditi.